Non
consiglierei a nessuno d’essere come me: troppa sensibilità, troppo
provare, troppo sentire, troppo percepire, troppo immaginare, troppo
desiderio.
Non consiglierei a nessuno d’essere come me: troppo fiduciosa, ingenua, spontanea, impulsiva.
Desidererei guardare le cose secondo la loro misura, senza il bisogno
di ingigantire sempre tutto. Perché, per quelle come me, è un guaio.
Quelle come me, e non consiglio di
esserlo,si sentono mancare l’aria ogni giorno per un’attenzione in meno,
per una carezza in meno. Quelle come me sopportano e si tengono tutto
l’amaro dentro. Quelle come me implodono ogni giorno e poi mostrano il
loro più bel sorriso.
Quelle come me sono difficili, complesse,
inseguono sogni immaginari. Parlano da sole, nel silenzio della notte,
sperano e hanno gli occhi lucidi al sorgere di una nuova alba.
Quelle come me sono così: forti nel corpo da possedere la fragilità dell’anima.
E fanno finta di credere alle bugie, alle speranze, ai sorrisi di
circostanza, quelle come me . Ma più di tutto, le riconosci dagli occhi.
Sono il portale della vita, sono pensieri, parola, cuore, felicità,
chiarore, buio, ansia, malinconia.
Più di tutto quelle come me le
riconosci perché non sono quasi mai le prime ad abbracciare, a dire
parole dolci, ma sarebbero in grado di amare fino a distruggersi.
Quelle come me, quando amano, amano forte, si svelano, si spogliano, si
riconoscono. Hanno un cuore troppo grande e colmo di cose amabili. E
danno, danno troppo.
Hanno mani fiduciose, sguardo perso, sempre alla
ricerca di qualcosa e quel pizzico di malinconica allegria che profuma
l’anima…"
Trinacria.
Connesso:
Non giudico le persone dai loro errori ma dalla loro voglia di rimediare. (Bob Marley)
Immensa galera..
Viviamo uno strano paradosso: nessuno può dirsi solo, eppure tutti, in
qualche misura, sentiamo, e temiamo di esserlo. Mai come oggi godiamo di
un'incredibile abbondanza di strumenti
per comunicare, eppure manchiamo dell'essenziale per dire e sentire. I
mezzi di comunicazione di massa ci governano, modificano i nostri
comportamenti, entrano nella nostra quotidianità alterandone regole ed
equilibri secolari, eppure non possiamo fingere di non accorgerci di
quanto la nostra affettività si sia così profondamente desertificata..
Mea culpa..
Ci sono migliaia di cose che vorrei dire e non so se queste mie parole
riusciranno ad esprimere tutto ciò che sento dentro in questo momento..
Come ben sai, ho immense difficoltà a guardarmi dentro, arrivo ad un certo punto e poi chiudo la porta, voltando le spalle a ciò che c'è dentro di me...
Mi sono avvicinata a te in una situazione particolare, mi ritrovo a pensare ancora a quel periodo, a quel che ero prima e a quel che sono diventata ora e alle cose che ho fatto in questi anni...
Sono sempre stata convinta della purezza dei miei sentimenti (dei tuoi non ho mai sinceramente dubitato), sono sempre stata convinta di essere una brava persona e che mai e poi mai avrei agito nel modo in cui poi in effetti ho agito...deludendoti..
Mai mi sarei sognata di fare ciò che ho fatto a te nemmeno a chi odiavo, figurati se mai avrei pensato di fare una cosa del genere a chi dicevo di voler bene (uso la parola dicevo, perchè alla luce dei fatti ho dimostrato di non volertene veramente, anche se invece te ne voglio)...
Mi sono ritrovata persa in un'ossessione mai avuta prima, che non ho saputo gestire, e mi sarei dovuta rendere conto che certi comportamenti non erano normali, sani, mi sono persa nella paura (ma credo già lo fossi prima di conoscerti, l'ossessione e la possessività sono nel mio DNA, non che questo giustifichi sia ben chiaro) di perdere il mio amico migliore..
Spesso mi son sentita dire Mary perchè ti tieni tutto dentro? Perchè non parli a cuore aperto?
Non ne ero capace...
Volevo che tu, specialmente tu, mi ammirassi, mi stimassi come io ammiravo te...
Anche perchè guardarmi realmente in profondità, mi avrebbe fatta scappare da me stessa.
Sono stata sempre combatutta con me stessa, ho sempre cercato di cambiare quei lati negativi del mio carattere, la gelosia per le mie cose mi ha sempre avvelenato dentro, ma mai e poi mai avrei fatto o tentato di fare qualcosa di veramente scorretto (questo mi dicevo)...riuscire a scrivere cose orrende e agredirti come se ne avevo il diritto di farlo, perchè tua migliore amica.
Eppure alla fine l'ho fatto...
Ciò che ho fatto a te, non si fa a chi si considera amico, un comportamento del genere non è ammissibile nemmeno con chi si ha rapporti superficiali, ma in un qualche modo ci può pure stare, ma mai e poi mai lo si ha con chi si afferma ci sia amico (eppure io l'ho fatto e mi sono pure autogiustificata con me stessa, ho chiuso gli occhi, ancora fino a qualche giorno fa, finchè non mi sono messa nei tuoi panni, con le tue risposte ai miei ultimi messaggi).
Mai mi sono resa conto che la mia arroganza e presunzione, nell'affermare e insistere su certe cose potesse ferirti, mi dicevo, sono le mie convinzioni di ciò che vedevo, giuste o sbagliate che fossero, generate da una mia sola interpretazione di alcuni fatti, o come mi dicevi tu, che mi facevo i film, poco importa ormai..ho sbagliato comunque..
In questi giorni ho cercato di mettermi al tuo posto nella stessa situazione, di invertire le parti, e mi sono resa conto di quanto male ti ho fatto...
Mi sono sempre affannata a difendere la sincerità della mia amicizia con te, e credimi lo sono, ma la mia possessività di non condividere con nessuno il mio migliore amico mi ha distrutta, apparendo ai tuoi occhi un'amica di merda..
La mia presunzione di essere l'essere perfetto, onnipotente, mi ha accecata...
Le mie scuse probabilmente non serviranno a nulla, ho fatto troppo male a te e ad altri, perchè possano essere accettate, ma queste in effetti non sono più delle scuse, ma solamente da parte mia trovare il coraggio di guardarmi veramente dentro, e ammettere con me stessa principalmente le scorrettezze nei tuoi confronti, per una volta non trovare nessuna scusante anche minima a ciò che ho fatto, non nascondermi dietro un dito...
E' il mio prendere coscienza...
Non ho mai voluto farti apparire come il carnefice di tutta questa storia, e in effetti, ho sempre e dico sempre affermato che ero io a sbagliare, ma probabilmente anche nelle mie affermazioni cercavo una via d'uscita per non apparire così brutta dentro come mi vedevo io per prima...
Tu hai sempre voluto vedere il buono che c'è in me, e sicuramente c'è, ma in tutta questa situazione non l'ho dimostrato...
Ho dimostrato invece che sono paragonabile a chi è veramente marcio dentro e non sai quanto questo mi faccia vergognare...
Quello che è successo tra noi, dovrebbe farmi aprire gli occhi, trovare l'insegnamento giusto, infondo è quello che merito e ogni giorno faccio mea culpa..
Sono stata egoista lo so, ho pensato solo a me, mi dispiace da morire...
Tu mi hai sempre detto che si impara dagli sbagli, che questa lezione mi serva veramente a non allontanare più le persone che mi vogliono bene...
Quando mi dicevi Mary guarda dentro te stessa, non credo tu lo stia facendo, avevi perfettamente ragione, ma io non volevo ammettere di avere immense difficoltà a farlo, non volevo apparire debole, non in grado di fare autoanalisi, e allora dicevo ci stò provando, credo che vada meglio, ma mentivo principalmente a me stessa e poi a te e agli altri, volevo a tutti i costi tu mi ammirassi come io ammiravo te e allora, ascoltavo sì ciò che mi dicevi, ma nel momento in cui mi rendevo conto di avere difficoltà, non parlavo, non ammettevo nemmeno con me stessa la grande difficoltà che avevo...
Volevo apparirti senza difetti, perfetta, perchè avevo paura tu non mi potessi voler bene se avessi visto ciò che c'era dentro di me...Ma alla luce dei fatti sono stata una stupida presuntuosa, perchè tu dentro di me hai letto sin dall'inizio, sapevi già cosa c'era e mi volevi bene lo stesso, posso solo immaginare la tua rabbia e delusione nei miei confronti adesso..
Non ho il coraggio di scriverti un messaggio privato, la vergogna è troppa. Spero tu legga questo mio scritto, non so se riuscirai a perdonarmi per come ti ho trattato e per come mi sono comportata con te..ma volevo farti sapere quanto ne sono pentita e quanto mi dispiace..ti chiedo scusa Giulio, per non averti capito, e per il male e la delusione che ti ho causato. Mary.
Come ben sai, ho immense difficoltà a guardarmi dentro, arrivo ad un certo punto e poi chiudo la porta, voltando le spalle a ciò che c'è dentro di me...
Mi sono avvicinata a te in una situazione particolare, mi ritrovo a pensare ancora a quel periodo, a quel che ero prima e a quel che sono diventata ora e alle cose che ho fatto in questi anni...
Sono sempre stata convinta della purezza dei miei sentimenti (dei tuoi non ho mai sinceramente dubitato), sono sempre stata convinta di essere una brava persona e che mai e poi mai avrei agito nel modo in cui poi in effetti ho agito...deludendoti..
Mai mi sarei sognata di fare ciò che ho fatto a te nemmeno a chi odiavo, figurati se mai avrei pensato di fare una cosa del genere a chi dicevo di voler bene (uso la parola dicevo, perchè alla luce dei fatti ho dimostrato di non volertene veramente, anche se invece te ne voglio)...
Mi sono ritrovata persa in un'ossessione mai avuta prima, che non ho saputo gestire, e mi sarei dovuta rendere conto che certi comportamenti non erano normali, sani, mi sono persa nella paura (ma credo già lo fossi prima di conoscerti, l'ossessione e la possessività sono nel mio DNA, non che questo giustifichi sia ben chiaro) di perdere il mio amico migliore..
Spesso mi son sentita dire Mary perchè ti tieni tutto dentro? Perchè non parli a cuore aperto?
Non ne ero capace...
Volevo che tu, specialmente tu, mi ammirassi, mi stimassi come io ammiravo te...
Anche perchè guardarmi realmente in profondità, mi avrebbe fatta scappare da me stessa.
Sono stata sempre combatutta con me stessa, ho sempre cercato di cambiare quei lati negativi del mio carattere, la gelosia per le mie cose mi ha sempre avvelenato dentro, ma mai e poi mai avrei fatto o tentato di fare qualcosa di veramente scorretto (questo mi dicevo)...riuscire a scrivere cose orrende e agredirti come se ne avevo il diritto di farlo, perchè tua migliore amica.
Eppure alla fine l'ho fatto...
Ciò che ho fatto a te, non si fa a chi si considera amico, un comportamento del genere non è ammissibile nemmeno con chi si ha rapporti superficiali, ma in un qualche modo ci può pure stare, ma mai e poi mai lo si ha con chi si afferma ci sia amico (eppure io l'ho fatto e mi sono pure autogiustificata con me stessa, ho chiuso gli occhi, ancora fino a qualche giorno fa, finchè non mi sono messa nei tuoi panni, con le tue risposte ai miei ultimi messaggi).
Mai mi sono resa conto che la mia arroganza e presunzione, nell'affermare e insistere su certe cose potesse ferirti, mi dicevo, sono le mie convinzioni di ciò che vedevo, giuste o sbagliate che fossero, generate da una mia sola interpretazione di alcuni fatti, o come mi dicevi tu, che mi facevo i film, poco importa ormai..ho sbagliato comunque..
In questi giorni ho cercato di mettermi al tuo posto nella stessa situazione, di invertire le parti, e mi sono resa conto di quanto male ti ho fatto...
Mi sono sempre affannata a difendere la sincerità della mia amicizia con te, e credimi lo sono, ma la mia possessività di non condividere con nessuno il mio migliore amico mi ha distrutta, apparendo ai tuoi occhi un'amica di merda..
La mia presunzione di essere l'essere perfetto, onnipotente, mi ha accecata...
Le mie scuse probabilmente non serviranno a nulla, ho fatto troppo male a te e ad altri, perchè possano essere accettate, ma queste in effetti non sono più delle scuse, ma solamente da parte mia trovare il coraggio di guardarmi veramente dentro, e ammettere con me stessa principalmente le scorrettezze nei tuoi confronti, per una volta non trovare nessuna scusante anche minima a ciò che ho fatto, non nascondermi dietro un dito...
E' il mio prendere coscienza...
Non ho mai voluto farti apparire come il carnefice di tutta questa storia, e in effetti, ho sempre e dico sempre affermato che ero io a sbagliare, ma probabilmente anche nelle mie affermazioni cercavo una via d'uscita per non apparire così brutta dentro come mi vedevo io per prima...
Tu hai sempre voluto vedere il buono che c'è in me, e sicuramente c'è, ma in tutta questa situazione non l'ho dimostrato...
Ho dimostrato invece che sono paragonabile a chi è veramente marcio dentro e non sai quanto questo mi faccia vergognare...
Quello che è successo tra noi, dovrebbe farmi aprire gli occhi, trovare l'insegnamento giusto, infondo è quello che merito e ogni giorno faccio mea culpa..
Sono stata egoista lo so, ho pensato solo a me, mi dispiace da morire...
Tu mi hai sempre detto che si impara dagli sbagli, che questa lezione mi serva veramente a non allontanare più le persone che mi vogliono bene...
Quando mi dicevi Mary guarda dentro te stessa, non credo tu lo stia facendo, avevi perfettamente ragione, ma io non volevo ammettere di avere immense difficoltà a farlo, non volevo apparire debole, non in grado di fare autoanalisi, e allora dicevo ci stò provando, credo che vada meglio, ma mentivo principalmente a me stessa e poi a te e agli altri, volevo a tutti i costi tu mi ammirassi come io ammiravo te e allora, ascoltavo sì ciò che mi dicevi, ma nel momento in cui mi rendevo conto di avere difficoltà, non parlavo, non ammettevo nemmeno con me stessa la grande difficoltà che avevo...
Volevo apparirti senza difetti, perfetta, perchè avevo paura tu non mi potessi voler bene se avessi visto ciò che c'era dentro di me...Ma alla luce dei fatti sono stata una stupida presuntuosa, perchè tu dentro di me hai letto sin dall'inizio, sapevi già cosa c'era e mi volevi bene lo stesso, posso solo immaginare la tua rabbia e delusione nei miei confronti adesso..
Non ho il coraggio di scriverti un messaggio privato, la vergogna è troppa. Spero tu legga questo mio scritto, non so se riuscirai a perdonarmi per come ti ho trattato e per come mi sono comportata con te..ma volevo farti sapere quanto ne sono pentita e quanto mi dispiace..ti chiedo scusa Giulio, per non averti capito, e per il male e la delusione che ti ho causato. Mary.
Se fossi..
In un ipotetico gioco del ''se fossi'', se la mia vita fosse un disco
sarebbe questo: brani illimitati e commovente bellezza
autentica intermezzati da lagne e rock e versi privi di senso, logica e poesia.
C'è un momento in cui ti senti talmente sola al mondo che se avessi la forza e i soldi e le palle di non dover combattere con i tuoi sensi di colpa, abbandoneresti e feriresti tutti. A partire da te stessa.
E, cancellato ogni nome dal tuo cuore, ricominceresti altrove.
A cominciare proprio da me..
C'è un momento in cui ti senti talmente sola al mondo che se avessi la forza e i soldi e le palle di non dover combattere con i tuoi sensi di colpa, abbandoneresti e feriresti tutti. A partire da te stessa.
E, cancellato ogni nome dal tuo cuore, ricominceresti altrove.
A cominciare proprio da me..
Pensieri mattutini..
Quel momento in cui osservi impietosa il tuo viso allo specchio e noti
una ruga dove prima c'era la piega del tuo sorriso, un'ombra sotto gli
occhi dove prima c'era solo uno zigomo pronunciato, delle vene rossastre
intorno all'iride dove prima c'era solo bianco tonalità fresco di
bucato.
Poi, non soddisfatta, ti soffermi sul tuo corpo stanco, sulla perdita di tono di alcune curve dove prima era tutto compatto, sulle smagliature a ricordarti quando eri magra come un chiodo che bastava un alito di vento a farti traballare, sulla cellulite che è l'unica cosa davvero comunista, sulle vene evidenti sulla tua pelle ancora troppo bianca.
Quel momento in cui ti guardi veramente e vorresti essere un'altra.
In un altro letto,in un'altra vita, in un'altra pelle.
In un lancio di dadi che non dà ancora lo stesso assurdo numero..
Poi, non soddisfatta, ti soffermi sul tuo corpo stanco, sulla perdita di tono di alcune curve dove prima era tutto compatto, sulle smagliature a ricordarti quando eri magra come un chiodo che bastava un alito di vento a farti traballare, sulla cellulite che è l'unica cosa davvero comunista, sulle vene evidenti sulla tua pelle ancora troppo bianca.
Quel momento in cui ti guardi veramente e vorresti essere un'altra.
In un altro letto,in un'altra vita, in un'altra pelle.
In un lancio di dadi che non dà ancora lo stesso assurdo numero..